Il nuovo stadio della Juve non le prevede ma la scelta susucita dubbi. In particolare viene da chiedersi se l'Italia sia un Paese ababstanza civile per eliminare qualsiasi protezione tra spalti e campo da gioco. Ieri Di Vaio ne ha fatto le spese...E meno male che con l’inaugurazione del nuovo stadio della Juve si sarebbe aperta una stagione diversa per tutto il calcio italiano… La gente finalmente a stretto contatto con I propri beniamini e via le barriere per dimostrare a tutti che è la gente civile quella che, per la maggior parte, popola i nostri impianti e vive questo sport per quello che è, un gioco…
Peccato, poi, che ci sia sempre qualche imbecille confuso tra la folla, che approfitta anche di pochi secondi per ergersi a protagonista in negativo rischiando di far passare tutti quanti dalla parte del torto. Giochino in cui noi non vogliamo cadere e anzi siamo ben lieti di sottolineare come si tratti solo di un gesto isolato e non centri quella frangia di tifosi violenti che purtroppo ha ancora libero accesso allo stadio.
Fischio finale di Juventus-Bologna, la partita si è conclusa in pareggio ma la tensione è ancora altissima per un pallone non buttato fuori dai bianconeri con un avversario a terra in occasione dell’ultima azione utile della partita. Gli animi si surriscaldano, si accende la solita mischia che coinvolge pure i componenti delle panchine e volano insulti e spintoni. Il problema è che il mucchio selvaggio finisce per avvicinarsi troppo alla tribuna Nord e qui un “tifoso” della Vecchia Signora ne approfitta per sporgersi e rifilare una sberla al malcapitato Di Vaio, reo di trovarsi in posizione favorevole per essere colpito.
Gesto evidentemente inqualificabile e gravissimo, se si pensa a cosa sarebbe potuto succedere se qualcun altro avesse avuto la stessa pensta o altri soggetti avessero deciso di intervenire. Il punto fondamentale è che, buone intenzioni a parte, finchè negli impianti italiani avranno possibilità di entrare personaggi che con i comportamenti civili non hanno niente a che fare. Siamo sicuri di essere un popolo culturalmente pronto per eliminare qualsiasi tipo di barriera e protezione, quando noi per primi non siamo capaci di approcciarci in maniera normale di fronte ad un evento che dovrebbe essere solo fonte di svago e divertimento?
E voi cosa ne pensate? Si tratta di un episodio preoccupante in chiave futura o è un gesto che non merita di essere caricato di troppi significati?
Fonte: Eurosport