"Non volevo apparire su SportsCenter per i prossimi 25 anni...".
Lo scenario è quello delle semifinali del torneo WTA di Carlsbad, già sorto agli onori della cronaca "leggera" per il clamoroso e sfortunato errore della serba Bojana Jovanovski, che, sbagliando aeroporto, era atterrata nel New Mexico anziché in California. Secondo set del match fra Agnieszka Radwanska e Andrea Petkovic: la tedesca vince il primo parziale con il punteggio di 6-4, ma nel secondo dà segnali preoccupanti. Rigida sulle gambe, lenta e impacciata nei movimenti laterali, imprecisa nei colpi, frana malamente fino allo 0-4 e 0-40 nel quinto game, dove spara fuori un paio di palline in maniera imbarazzante. Poi, d'improvviso, si arrampica a grandi balzi sulle gradinate e scompare in spogliatoio, chiamando un medical time-out.
"Quando sono partita - spiega la Petkovic - non riuscivo più a trattenermi. Ma non volevo apparire su SportsCenter per i prossimi 25 anni. Dovevo rimettere. L'ho detto subito al mio medico, che mi ha dato una pastiglia, ma non mi ha aiutato. Mi sembrava di sentire un macigno nello stomaco che premeva per uscire. Ho detto al medico: sto bene, ma devo andare in bagno il prima possibile".
Ritornata fra gli applausi scroscianti del pubblico, la Petkovic ha però faticato nel riprendere a carburare, perdendo 10 giochi consecutivi fra secondo e terzo set. Sotto 0-4 nel terzo, è poi riuscita a riavvicinarsi fino al 4-5, ma la Radwanska ha tenuto il servizio portandosi a casa il match e la qualificazione per la finale, poi vinta contro la russa Vera Zvonareva.
"I ragazzi sono differenti in questo tipo di situazioni - ha poi aggiunto la Petkovic riferendosi alle celebri immagini di Pete Sampras, che rigettò nel match contro Corretja agli US Open del 1996 -. Io mi sentivo molto imbarazzata. Negli ultimi due punti mi dicevo: 'Che cosa stai pensando di fare?'. È più imbarazzante correre fuori come una pazza o rigettare sul campo e finire su SportsCenter per i prossimi 25 anni? Mi sono detta che sarebbe stato meglio correre via, e così ho fatto".
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